lucca, consulenza lucca, legale lucca, consulenza legale lucca, consulenza penale lucca, consulenza civile lucca, consulenza commerciale lucca, consulenza tributaria lucca

Master Class 
Psicologia Digitale  

 Tecniche di Esposizione in RV (in particolare Desensibilizzazione Sistematica ed Esposizione con Prevenzione della Risposta) ed osservazione delle credenze e dei pensieri.



lucca, consulenza lucca, legale lucca, consulenza legale lucca, consulenza penale lucca, consulenza civile lucca, consulenza commerciale lucca, consulenza tributaria lucca

Sensore Rileva Stress
Conduttanza Cutanea

TRACCIA I TUOI  LIVELLI  DI STRESS - eSense Skin Response è un piccolo sensore per misurare la conduttanza cutanea utilizzando il microfono del tuo smartphone o tablet per monitorare il tuo stato di rilassamento. In questo moto possiamo oggettivizzare i risultati della tua  seduta terapeutica. 
lucca, consulenza lucca, legale lucca, consulenza legale lucca, consulenza penale lucca, consulenza civile lucca, consulenza commerciale lucca, consulenza tributaria lucca

Psicologo Digitale 
Abilitato

La Realtà Virtuale ha dimostrato, da più di venti anni, di rappresentare uno strumento efficace nei percorsi di cura e supporto psicologico, dal trattamento dei disturbi d’ansia sino alla Riabilitazione Psichiatrica o alla Psicologia dello Sport.

  UTILIZZO DELLA REALTA' VIRTUALE 

PER IL TRATTAMENTO DELLE FOBIE E SESSIONI DI MINDFULNESS

All’interno di un percorso per il supporto psicologico, la realtà virtuale può rappresentare un valido strumento di aiuto per terapeuta e paziente. Di particolare interesse è la possibilità che offre al paziente di partecipare attivamente al riconoscimento e alla presa di consapevolezza di pensieri, emozioni e comportamenti propri, in situazione. È questo uno dei vantaggi della realtà virtuale, ma anche il punto di condivisione con la terapia cognitivo-comportamentale: la visione del paziente come attivo costruttore della propria esperienza, e quindi del cambiamento.

Posti a confronto con i tradizionali protocolli terapeutici, gli interventi con ambienti virtuali mostrano numerosi punti a favore. I vantaggi possono essere identificati in tre principali possibilità innovative:

Il Terapeuta può realizzare l’assessment in situazione con il paziente, costruendo la gerarchia degli stimoli ansiosi all’interno degli scenari virtuali, per poi pianificare ed effettuare programmi di desensibilizzazione, esponendo il soggetto all’interno di ambienti virtuali protetti (Riva, 2007, 2008)

Le diverse componenti dell’ambiente virtuale sono suscettibili di un ampio controllo da parte del terapeuta, così da consentirgli di stabilire, di volta in volta, quale grado di difficoltà presentare al paziente, in relazione alla valutazione di tempi e progressi

Lo svolgimento delle attività in ambienti virtuali permette al terapeuta di trattare nell’immediato il disputing sulle credenze disfunzionali, più accessibili e vivide durante l’esposizione piuttosto che in un colloquio classico

Con la realtà virtuale è altresì possibile far fronte all'ansia e allo stress. Le paure che si possono affrontare riguardano la paura di volare, paura di guidare, paura dell'altezza, paura di parlare in pubblico, paura degli spazi chiusi, paura degli spazi aperti, paura dei ragni, paura dei serpenti, paura delle blatte, paure delle api, paura di insetti e animali, ossessioni e/o compulsioni e sofferenze psicologiche dovute ad eventi traumatici

Applicazioni della realtà virtuale nel Supporto Psicologico 

Differenti recensioni e meta-analisi, considerano la realtà virtuale come strumento coadiuvante la psicoterapia basata sull’esposizione, per il trattamento dei molteplici disturbi d’ansia (Riva, 2005; Wiederhold & Wiederhold, 2006). Un ulteriore vantaggio nell’utilizzo di ambienti virtuali con pazienti con disturbi d’ansia è la maggior efficacia anche per quei soggetti con scarse capacità immaginative o che rifiutano l’esposizione in vivo.

Nel caso dei disturbi fobici, il cui trattamento è basato sull’esposizione, l’utilizzo della realtà virtuale consente di fare esperienze altrimenti quasi impossibili, se non in modo immaginifico, come recarsi ad un aeroporto e salire su di un aereo, trovare una platea che ascolta, essere gradualmente immerso in un ambiente pieno di ragni, avvicinarsi senza rischio alcuno al parapetto di un balcone. Il terapeuta  può ricostruire, con il paziente, una gerarchia degli stimoli critici che sono alla base del disturbo in esame e pianificare un programma di desensibilizzazione, esponendo il soggetto all’esperienza di tali condizioni. La tecnica rimanda al Flooding cognitivo-comportamentale ma in chiave tecnologica. La terapia mediata dalla realtà virtuale desensibilizza il soggetto dalle sue ansie, abituandolo progressivamente ad emozioni che può provare a gestire attraverso un approccio differente. Inoltre, le diverse componenti dell’ambiente virtuale sono interamente sotto il controllo del terapeuta, così da consentirgli di stabilire, di volta in volta, quale grado di difficoltà presentare al paziente. Il terapeuta, in questo modo, ricopre il ruolo di mediatore tra mondo reale e virtuale.

La realtà virtuale è stata introdotta anche per il trattamento del disturbo post-traumatico da stress. Il dott. Albert Rizzo, dell’Institute for Creative Technology della University of Southern California, ha lavorato sul disturbo post-traumatico da stress, comune nei soldati veterani, applicando la CBT e la VR, ricreando situazioni stressanti in modo graduale (Rizzo et al, 2005). La simulazione è basata sull’idea di restituire al paziente tutte le emozioni che hanno provocato il trauma, ma questa volta al sicuro nello studio del terapeuta. La differenza con le altre tecniche utilizzate fino ad ora è la possibilità di immergersi nell’esperienza passata e di poterlo fare gradualmente, escludendo qualsiasi cosa il paziente non voglia ancora affrontare.

L’applicazione della realtà virtuale per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo nasce con i lavori di Clark et al. (1998) in cui si è proposta una esposizione vicaria agli stimoli ansiogeni (spesso legati alle contaminazioni) con prevenzione del rituale compulsivo. Un recente studio ha proposto di utilizzare ambienti virtuali selezionati come stimoli di riferimento per ottenere una valutazione e formulare una misura interattiva dei comportamenti di controllo compulsivi (Kim et al., 2010).

Share by: